Una
delle controindicazioni relative all'inserimento degli impianti è
la presenza di creste sottili (in gergo chiamate "creste a lama di coltello") causate da
un riassorbimento osseo di tipo orizzontale.
La tecnica di “Split Crest Tradizionale con l'uso degli osteotomi e la Tecnologia Piezosurgery”
permette l'inserimento degli impianti anche in presenza di creste sottili,
diminuendo il disagio fisico e psicologico che il paziente avrebbe
se dovesse sottoporsi ad interventi di ricostruzione ossea.
Con
l'utilizzo della Piezosurgery si possono
effettuare tagli nell'osso, sottili e precisi, grazie alle angolazioni
dei taglienti e alla loro particolare sottigliezza
(0,25 mm). Il
grande vantaggio della piezochirurgia rispetto alle frese
tradizionali è il suo taglio selettivo, l'osso viene poco
traumatizzato durante il taglio e la guarigione postoperatoria è
migliore.
Lo Split Crest prevede un’accurata fase di diagnosi. Dallo studio di
quella che è la morfologia delle creste si può capire se è possibile realizzare una split crest oppure se è meglio optare per altre tecniche
chirurgiche. La presenza di una cresta ossea residua di due o più
elementi dentari mancanti, con le corticali vestibolare e palatale
separate da una congrua zona di midollare con uno spessore osseo
minimo di 3 mm è un'indicazione per l'esecuzione dello split crest.
Al contrario, forme anatomiche a clessidra o a base stretta con
spessori più sottili (spesso con completa fusione delle corticali
ossee) indirizzano il professionista verso la scelta di altre
tecniche.
La tecnica dello split crest può con maggiore difficoltà
essere associata a tecniche di aumento verticale di osso in quanto è
proprio la parte apicale dell’osso residuo che deve fornire la
stabilità primaria all’impianto. La tecnica dello split crest è
una procedura ricostruttiva valida e permette il posizionamento
immediato degli impianti.
Diversi
studi hanno dimostrato come la percentuale di successo implantare di
impianti posizionati dopo split crest si aggira intorno al 97%*.
Il
seguente studio** mostra che il tasso di successo degli impianti collocati
contemporaneamente al split crest eseguita con piezosurgery è nel
complesso intorno al 97,2% (95% nel mascellare superiore, 100% nella
mandibola). Nessun impianto è fallito durante i 3 anni di follow-up.
Il piezosurgery è prevedibile per eseguire le procedure split-crest,
diminuisce il rischio di alterazione dei tessuti molli e annula il
rischio di necrosi termica dell'osso.
*Alternative bone expansion technique for implant placement in atrophic edentulous maxilla and mandible; J Oral Implantol.; Demetriades N1, Park JI, Laskarides C.
**Split-crest and immediate implant placement with ultrasonic bone surgery (piezosurgery): 3-year follow-up of 180 treated implant sites; Quintessence Inc.; Blus C1,Szmukler-Moncler S, VozzaI, Rispoli L, Polastri C
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