lunedì 25 giugno 2012

Alti tassi di sopravvivenza implantare con Nobel Guide, anche in situazioni difficili



  • 33 pazienti, 211 impianti (NobelSpeedy and MK III), ponte in titanio NobelProcera, edentulia parziale e totale
  • Lo scopo di questo studio retrospettivo è valutare i risultati di 33 pazienti edentuli nella mascella, trattati con la tecnica Nobel Guide.
  • Risultati: dei 211 impianti posizionati, 4 hanno fallito (1,9%). Il tasso di successo di sopravvivenza degli impianti è stato tuttavia del 98.1%. Il tasso di sopravvivenza delle protesi è stato del 100%. Ci sono state alcune complicanze pre-operatorie (4) e postoperatorie (10 fratture della resina).
  • Conclusioni: il tasso di successo implantare è sopra il 98% nonostante questi siano i primi casi per professionisti esperti di chirurgia implantare. Il tasso di successo protesico è alto, del 100%. Il protocollo deve essere seguito molto precisamente. E' chiaro che per ottenere un successo tale, sono essenziali un'analisi e una comprensione totale del sistema. Questa tecnica è uno strumento prezioso e rigoroso per lo sviluppo del carico immediato in presenza di mascellari completamente edentuli.

    Gillot L, Noharet R, Cannas B. : Guided Surgery and Presurgical Prosthesis: Preliminary Results of 33 Fully Edentulous Maxillae Treated in Accordance with the NobelGuide Protocol. Clin Implant Dent Relat Res. 2010 Apr 23.

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venerdì 1 giugno 2012

Riabilitazione implantare: la stabilità degli impianti monofasici ARRP


La riabilitazione implantare a carico immediato in siti dimensionalmente e biologicamente compromessi, effettuata utilizzando degli impianti monofasici di diametro ridotto, da ricaricare immediatamente, riduce l'impatto biologico, dei tempi e dei costi dell'intervento.

Sono stati posizionati 62 impianti ARRP (Alpha-BioTec, Israele) di diametro variabile di 3/3,3 e lunghezza variabile di 10/11,5/13 e la percentuale di sopravvivenza degli impianti è stata del 96,6%. Tali impianti, con una geometri di spira, permettono una notevole stabilità primaria.
Gli impianti sono stati inseriti seguendo i protocolli chirurgici salvaguardando il trofismo del tessuto osseo; il paziente è stato invitato a mangiare cibi morbidi per il primo mese; i carichi in ceramica hanno seguito i tradizionali tempi di guarigione e sono stati effettuati attraverso un'impronta di protesi fissa tradizionale o utilizzando le apposite cappellette di trasferimento per impianti monofasici, portando ad un'elevata percentuale di successo terapeutico.

Questa terapia ha risotto i tempi lunghi di attesa tra l'intervento di espansione o di innesto osseo e la protesizzazione definitiva. La particolare forma degli impianti ARRP, infatti, ha garantito una notevole stabilità primaria, consentendo la protesizzazione immediata.

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