venerdì 1 giugno 2012

Riabilitazione implantare: la stabilità degli impianti monofasici ARRP


La riabilitazione implantare a carico immediato in siti dimensionalmente e biologicamente compromessi, effettuata utilizzando degli impianti monofasici di diametro ridotto, da ricaricare immediatamente, riduce l'impatto biologico, dei tempi e dei costi dell'intervento.

Sono stati posizionati 62 impianti ARRP (Alpha-BioTec, Israele) di diametro variabile di 3/3,3 e lunghezza variabile di 10/11,5/13 e la percentuale di sopravvivenza degli impianti è stata del 96,6%. Tali impianti, con una geometri di spira, permettono una notevole stabilità primaria.
Gli impianti sono stati inseriti seguendo i protocolli chirurgici salvaguardando il trofismo del tessuto osseo; il paziente è stato invitato a mangiare cibi morbidi per il primo mese; i carichi in ceramica hanno seguito i tradizionali tempi di guarigione e sono stati effettuati attraverso un'impronta di protesi fissa tradizionale o utilizzando le apposite cappellette di trasferimento per impianti monofasici, portando ad un'elevata percentuale di successo terapeutico.

Questa terapia ha risotto i tempi lunghi di attesa tra l'intervento di espansione o di innesto osseo e la protesizzazione definitiva. La particolare forma degli impianti ARRP, infatti, ha garantito una notevole stabilità primaria, consentendo la protesizzazione immediata.

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